Casatiello

Casatiello: storia, origine e ricetta tipica napoletana

Quando si parla di tradizioni culinarie napoletane, pochi piatti incarnano lo spirito e la storia della città partenopea come il casatiello. Questo rustico capolavoro gastronomico, con la sua forma circolare e il suo ricco ripieno, è molto più di una semplice pietanza pasquale: è un vero e proprio simbolo culturale che racconta secoli di storia, tradizioni e sapori.

Il casatiello, con le sue origini che si perdono nella notte dei tempi, ci porta in un viaggio attraverso le epoche, dalle antiche feste pagane fino alle moderne tavole pasquali. Esploriamo le radici storiche di questo piatto iconico, svelando i segreti della sua preparazione tradizionale e scopriamo come, nel corso dei secoli, sia diventato un elemento indispensabile delle celebrazioni pasquali napoletane.

Le radici antiche di un piatto pasquale

Il casatiello, emblema della cucina pasquale napoletana, affonda le sue radici in un passato lontano e ricco di storia. Il suo nome deriva dal latino caseus, che significa formaggio, ingrediente chiave di questa preparazione. 

Tracce di pani arricchiti simili al casatiello si trovano già nella letteratura greca antica, suggerendo una tradizione culinaria che attraversa millenni. Nelle feste pagane primaverili, si preparavano piatti simili in onore di Demetra (o Cerere nella tradizione romana), dea dell’agricoltura e della fertilità, simboleggiando il risveglio della natura dopo l’inverno.

Nel XVII secolo, il casatiello fa la sua comparsa letteraria nella favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile, consolidando la sua presenza nella tradizione culinaria e culturale partenopea. 

Oggi, il casatiello è profondamente legato alla Pasqua cristiana, rappresentando un ponte tra tradizioni pagane e cristiane. La sua forma circolare evoca sia la corona di spine di Cristo che il concetto di resurrezione e ciclicità della vita. Le strisce di pasta disposte a croce sulla superficie richiamano visivamente la crocifissione, creando un potente simbolismo religioso.

Tradizionalmente, la preparazione del casatiello inizia il Giovedì Santo, un momento carico di significato nel calendario liturgico cristiano. Il consumo si estende dal Sabato Santo fino al Lunedì di Pasquetta, diventando il perfetto compagno per le gite fuori porta e le celebrazioni familiari. 

La ricetta tradizionale del casatiello

Storicamente, il casatiello rappresentava un ingegnoso modo per le massaie napoletane di utilizzare gli avanzi delle provviste invernali, specialmente i prodotti derivati dalla lavorazione del maiale. Questa pratica lo rendeva una sorta di ricetta “antispreco”, un concetto che trova eco nelle moderne tendenze culinarie orientate alla sostenibilità e al consumo responsabile.

La preparazione del casatiello diventava così un momento di creatività culinaria, dove l’abilità della cuoca si misurava nella capacità di trasformare ingredienti semplici e avanzi in un piatto festivo e nutriente. Questa tradizione riflette la saggezza della cultura contadina, dove nulla veniva sprecato e ogni risorsa era valorizzata al massimo.

Vediamo gli ingredienti del casatiello:

  • Farina di grano tenero
  • Strutto
  • Formaggio (solitamente pecorino e parmigiano)
  • Salame napoletano
  • Ciccioli
  • Uova
  • Lievito (preferibilmente madre)
  • Sale e pepe

Procedimento dettagliato:

  1. Preparare l’impasto base mescolando farina, acqua tiepida e lievito madre. Questo passaggio è cruciale per ottenere la giusta consistenza e sapore.
  2. Incorporare sale, pepe e strutto nell’impasto, lavorando energicamente per distribuire uniformemente gli ingredienti.
  3. Lasciare riposare l’impasto per diverse ore, permettendo una lenta lievitazione che conferirà al casatiello la sua caratteristica sofficità.
  4. Dopo il riposo, stendere l’impasto e arricchirlo con cubetti di salame, formaggio grattugiato e ciccioli, distribuendoli uniformemente.
  5. Arrotolare l’impasto farcito e disporlo in uno stampo da ciambella ben unto.
  6. Decorare la superficie con uova crude intere, fissandole con strisce di pasta incrociate, creando il tipico motivo a croce.
  7. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 60-75 minuti, fino a quando la superficie non risulta dorata e l’interno completamente cotto.

Il casatiello nella cultura popolare

La preparazione del casatiello era (e in molte famiglie ancora è) un vero e proprio rituale sociale. Le donne si riunivano nelle cucine il Giovedì Santo per preparare numerosi casatielli, non solo per il consumo familiare ma anche per la vendita ai compaesani. 

Queste riunioni culinarie diventavano occasioni di socializzazione, scambio di ricette e tecniche, e rafforzamento dei legami comunitari. Il casatiello, quindi, non era solo un alimento, ma un vero e proprio veicolo di cultura e tradizione orale, trasmesso di generazione in generazione. La vendita dei casatielli in eccesso rappresentava anche una forma di microeconomia domestica, permettendo alle famiglie di guadagnare un piccolo extra durante le festività pasquali. 

Immagine di copertina: Di Franciop – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32362251