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Savoiardi: storia del biscotto dalle nobili origini

I Savoiardi, conosciuti e amati in tutto il mondo, vantano una storia affascinante che affonda le radici nel tardo Medioevo. Questi biscotti leggeri e friabili, caratterizzati da una consistenza spugnosa e una dolce croccantezza esterna, sono nati alla corte dei Savoia nel 1348, grazie all’ingegno di un pasticcere che voleva impressionare i reali di Francia.

Da allora, i savoiardi non solo sono diventati un simbolo della tradizione pasticcera italiana, ma hanno anche conquistato i palati di molte altre nazioni, adattandosi alle specificità regionali e diventando ingredienti fondamentali in alcune delle ricette di dolci più celebri al mondo.

Approfondiamo  le nobili origini dei savoiardi, il loro viaggio attraverso le varie regioni italiane, e scopriremo come questo biscotto si è trasformato in un classico senza tempo, essenziale per la preparazione di delizie al cucchiaio come il tiramisù, la zuppa inglese e la charlotte.

Biscotto Savoiardo: le origini di un dolce che unisce da nord a sud

I biscotti Savoiardi, conosciuti anche come biscotti Savoia, hanno origine nel tardo Medioevo, precisamente nel 1348. La loro creazione si deve a un pasticcere della corte di Amedeo VI di Savoia, che li servì durante un pranzo in onore dei reali di Francia, ospiti della corte. Il successo fu immediato, tanto da diventare i biscotti preferiti della Casa Reale.

Originari del Piemonte, i Savoiardi si diffusero rapidamente nelle aree di influenza dei Savoia, attraversando corti sia in Italia che all’estero. In Francia, ad esempio, la ricetta è menzionata nel “Grand Dictionnaire de Cuisine” di Alexandre Dumas del 1873. Dal Piemonte, la casa reale Savoia diffuse la produzione dei Savoiardi in tutte le regioni italiane sotto il suo dominio. Come spesso accade con i prodotti semplici, in ogni località dove sono stati introdotti, i Savoiardi hanno assunto caratteristiche uniche e originali.

In Sicilia, dove i Savoia regnarono dal 1713 al 1720, i Savoiardi fanno parte della pasticceria tradizionale e a Caltanissetta sono conosciuti come raffiolini. In Sardegna, dove i Savoia regnarono dal 1720 al 1861 come Regno di Sardegna e poi come Regno d’Italia fino al 1946, i Savoiardi sono chiamati pistoccus de caffè (biscotti da caffè), pistokeddos (biscottini) o biscotti di Fonni, dal nome della cittadina alle pendici del Gennargentu dove iniziò la prima produzione industriale dei Savoiardi nell’isola. I Savoiardi sardi sono caratterizzati da una consistenza più morbida e dimensioni maggiori.

I Savoiardi sono diffusi anche in Molise, dove sono conosciuti come prestofatti e inclusi nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), a Napoli e in Veneto, dove la produzione industriale ha portato alla loro esportazione in tutto il mondo.

Il biscotto Savoiardo è riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Piemonte. La loro produzione è regolamentata da un Decreto del 2005, che stabilisce gli ingredienti e le fasi della preparazione.

Le caratteristiche dei Savoiardi

I biscotti Savoiardi sono biscotti secchi dalla consistenza particolarmente friabile, che si scioglie in bocca. La pasta interna è spugnosa, con una fine alveolatura, mentre la superficie esterna è ricoperta da un sottile strato di zucchero croccante.

I Savoiardi, noti all’estero come “lady fingers”, devono il loro nome alla forma allungata che ricorda le dita delle mani. In Francia, sono chiamati “biscuits à la cuillère”, probabilmente perché ideali per raccogliere le creme grazie alla loro consistenza spugnosa.

La forma dei Savoiardi ricorda un cilindro schiacciato con estremità smussate. Misurano circa 10-12 cm di lunghezza, 2 cm di larghezza e 1 cm di spessore.

La ricetta tradizionale prevede l’uso di uova, farina e zucchero. Agli ingredienti principali possono essere aggiunti aromi naturali come limone o vaniglia, e alcune varianti includono anche il miele. Alcune versioni moderne della ricetta incorporano un pizzico di sale per esaltare il sapore dolce e una leggera spolverata di zucchero a velo sulla superficie per un tocco decorativo.

Gli usi dei Savoiardi

Grazie alla loro forma e consistenza, i biscotti Savoiardi sono perfetti da intingere nel latte, nel tè o nel caffè. Sono altrettanto deliziosi se accompagnati da vino o liquori.

I Savoiardi sono eccellenti anche con cioccolata calda, zabaione, sorbetto al limone, creme spalmabili, miele, confetture, composte di frutta e ricotta fresca. Tuttavia, i Savoiardi sono particolarmente noti per il loro utilizzo come ingrediente nella preparazione di dolci al cucchiaio. Il loro gusto delicato li rende ideali per il tradizionale tiramisù, la golosa zuppa inglese e la deliziosa charlotte, preparata con crema bavarese. La loro consistenza spugnosa permette di assorbire i liquidi senza sfaldarsi, rendendoli perfetti per questi dessert.

I Savoiardi possono essere conservati a lungo senza perdere il loro sapore, ma è consigliabile riporli in una scatola di latta per mantenere al meglio la loro freschezza.

Foto di copertina di Moira Nazzari da Pixabay