Cosa mangiare a Matera: alla scoperta dei piatti tipici
Matera, una città incastonata nella roccia, è famosa non solo per i suoi Sassi, patrimonio dell’umanità UNESCO, ma anche per una tradizione culinaria che affonda le radici in una storia millenaria. Attraverso la combinazione sapiente di elementi genuini, i piatti materani offrono un gusto straordinario che riporta alla mente sapori dimenticati altrove. Preparati a partire per un viaggio gastronomico attraverso le delizie della cucina di Matera, dove ogni boccone è un’esperienza indimenticabile.
Cosa mangiare a Matera: alla scoperta dei 6 piatti tipici più conosciuti
Nel cuore pulsante di Matera, ogni vicolo, piazza o antica dimora racchiude non solo storie secolari ma anche aromi e sapori che attendono solo di essere scoperti. La cucina di Matera si svela attraverso piatti che sono un inno alla biodiversità del territorio, una sinfonia di gusti che parlano di tradizioni pastorali, di raccolti generosi e di una creatività culinaria senza tempo. Piatti poveri ma ricchi di sapori e storia.
La Fedda Rossa
Pane di Matera abbrustolito e poi strofinato con aglio, condito con olio, sale e pomodorini: ecco la deliziosa “Fedda Rossa”. Questo piatto, appartenente alla tradizione contadina, era consumato dagli abitanti dei Sassi come pasto principale o cena, oppure utilizzato per placare la fame in qualsiasi momento della giornata. Sebbene sia un piatto semplice, la sua bontà è resa unica dal caratteristico sapore del pane di Matera. La Fedda Rossa rappresenta molto più di una semplice bruschetta: ti invitiamo a gustarla durante tutto l’anno, ma soprattutto il 1° agosto, in occasione della Sagra della Fedda Rossa a Matera.
Cialledda Materana
La Cialledda materana, sia calda che fredda, rappresenta senza dubbio uno dei capisaldi della tradizione culinaria dei Sassi. La versione fredda è ideale per le calde giornate estive: preparata con pane raffermo, pomodori, cipolla e origano, può essere arricchita con altri ingredienti come cetrioli, olive e sedano. Dall’altra parte, la cialledda calda prevede l’aggiunta di verdure di stagione come le cime di rapa, insieme al pane raffermo e spesso un uovo per conferire un sapore più ricco e avvolgente.
La Pignata
Questa pietanza è uno stufato preparato con carne di pecora, il cui retaggio affonda le radici nell’antica cultura contadina e pastorale lucana. La sua preparazione prevede la cottura lenta della carne di pecora insieme a patate, cipolle, sedano, aglio, prezzemolo e pomodori, arricchita con l’aggiunta di salame e soppressata. Il nome di questo piatto, “pignata”, deriva dalla tradizionale pentola in terracotta utilizzata per la sua cottura, che conferisce un sapore unico e autentico alla preparazione.
Peperoni cruschi
I peperoni cruschi rappresentano una prelibatezza tipica della cucina lucana. Questi peperoni sono croccanti e dolci, senza alcuna nota piccante. Il loro processo di preparazione è unico: dopo essere stati essiccati al sole, vengono fritti prima di essere serviti. I peperoni cruschi possono essere gustati come snack o utilizzati come ingrediente principale in numerose ricette. Sono perfetti come antipasto, accanto a formaggi e affettati, sbriciolati sulla pasta o come contorno ideale per piatti come il baccalà. Sorprendentemente, possono essere persino utilizzati nei dolci.
Gnummiredd e cazzomarro
Gli “Gnummiredd” sono involtini preparati con interiora di agnello, avvolti e tenuti insieme da sottili budelli naturali. Non lasciarti intimidire dagli ingredienti, poiché si tratta di un piatto tipico e antichissimo della tradizione materana, assolutamente da assaggiare. Il “cazzomarro”, invece, è essenzialmente una versione extra large degli “Gnummiredd”: un grande involtino arricchito con pecorino, prezzemolo e aglio. Il termine, che fa sorridere molti, fa riferimento ad un termine dialettale: “cazz” (cazzare) significa “schiacciare” in materano, e infatti il cazzomarro è composto da pezzi di interiora schiacciate, ossia “cazzate”.
Sporcamuss e strazzate
Lo “sporcamuss” è un dolce caratteristico di Matera, costituito da piccoli quadratini composti da due strati di morbida sfoglia racchiusi da una golosa crema pasticcera e spolverati con zucchero a velo. Il nome non è casuale: sarà praticamente impossibile gustarlo senza finire per sporcarsi la faccia! Le “strazzate”, invece, sono realizzate con farina, mandorle, zucchero e uova. Questo dolce, tipico delle festività natalizie, prende il nome dal modo in cui viene preparato: piccole palline di pasta, strappate (“strazzet” in dialetto materano) in modo grossolano dalla massa più grande. Presentano quindi un aspetto rustico e ruvido, ma offrono un sapore gustoso e genuino, tipico della tradizione contadina.