Arrosticini Abruzzesi un’eccellenza Italiana
Questa regione dell’Italia centro-meridionale, rimasta a lungo isolata, ha un’antica tradizione culinaria che si distingue enormemente dagli altri territori italiani. Poco conosciuta a livello internazionale, la cucina abruzzese nasce dalla sua tradizione montana e pastorale.
Ferratelle, maccheroni alla chitarra e scrippelle sono piatti emblematici dell’enogastronomia abruzzese, oggi conosciuti in tutto lo stivale. Ma sono gli arrosticini ad essere diventati il simbolo dell’Abruzzo e dello street food italiano, rinomati in tutto il mondo. Dove nascono queste prelibatezze e come vengono realizzate? Scopriamolo in questo approfondimento.
Come nascono gli arrosticini abruzzesi?
Gli arrosticini abruzzesi sono il miglior esempio di street food capace di conquistare qualsiasi regione. Questi spiedini sono fatti di circa 25-30 cm di carne di ovino (castrato o pecora), tagliata in piccoli cubetti di 1 cm per lato, e nascono dalla tradizione pastorizia della regione.
La loro nascita è, infatti, legata alla tradizione della transumanza: i pastori abruzzesi, isolati in montagna, generalmente preparavano e cucinavano gli originali arrosticini con carne di vecchie pecore o agnelli castrati, alternando pezzi di carne magra con grasso in modo che anche la carne degli animali più anziani fosse appetibile. Per realizzare gli spiedini utilizzavano poi gli steli delle piante che si trovavano lungo i fiumi. Si trattava dunque di un piatto facile da realizzare, facile da portare sui pascoli ed estremamente nutriente.
Ancora oggi la produzione di arrosticini di pecora si basa sull’utilizzo della carne di montone, ovvero la carne di una pecora di età superiore ai sei mesi e di età inferiore ai due anni.
Come vengono realizzati gli arrosticini abruzzesi?
Apparentemente facili da realizzare, gli arrosticini abruzzesi richiedono delle accortezze non scontate. Inoltre, devono essere preparati rigorosamente secondo la tradizione, per non pregiudicare il risultato finale.
Il gusto degli autentici arrosticini d’Abruzzo è, infatti, dato loro dalla loro particolare cottura. Vengono posti su un particolare braciere dalla forma stretta e lunga detto canalina, chiamato fornacell nel dialetto locale, e vengono cotti alla brace con un metodo storico. Questo tipo di braciere garantisce una cottura completa ed omogenea, fino al conferimento di una particolare croccantezza alle carni che, dentro, conservano al meglio la propria morbidezza.
Anche la preparazione della carne prevede un “cerimoniale” specifico. I piccoli spiedini di legno (chiamati in dialetto cippitill) vengono inseriti in grandi blocchi di carne, che vengono poi tagliati con precisione in cubetti di dimensioni centimetriche. Il taglio e la filettatura erano, una volta, fatti a mano ma ora sono fatti per lo più a macchina.
Questi spiedini restano succosi anche dopo la cottura per via del grasso presente nei bocconcini. Di norma, vengono semplicemente conditi con un po’ di sale: le usanze locali più puriste bandiscono qualsiasi tipo di salsa o accompagnamento. Tuttavia, c’è anche chi spennella gli spiedini appena grigliati con un ramo di rosmarino immerso nell’olio d’oliva. Il pane alla griglia sul lato è un must.
Gli Arrosticini, un “must” delle passeggiate domenicali della campagna abruzzese e laziale, e sono ancora più buoni se mangiati con le mani.
Dove assaggiare gli arrosticini abruzzesi?
In Abruzzo sono tanti i punti vendita specializzati nella produzione degli arrosticini. Ad esempio se ti trovi nelle zone di Pescara, nello specifico a Montesilvano trovi “Abruzzo Arrosticini“ uno dei punti di riferimento per assaggiare gli arrosticini abruzzesi di ottima qualità. L’azienda oltre ad essere presente in zona, gestisce con successo un e-commerce che spedisce in Italia e in tutta Europa.