Macchinari industriali: l’Italia è leader nella produzione mondiale
Non pensiamo molto alla provenienza degli oggetti che entrano nelle nostre vite quotidianamente. Usiamo semplicemente il nostro spazzolino da denti o il nostro computer o le nostre tazze da caffè, raramente soffermandoci sulla loro origine. Né la maggior parte di noi considera che quegli oggetti comportano ore e ore di lavoro nei processi industriali.
È ancora più scoraggiante quando pensiamo a come, prima dello sviluppo della produzione, gli articoli fossero fatti a mano e potessero richiedere giorni per essere realizzati. A partire dalla prima rivoluzione industriale, le macchine hanno iniziato ad affiancare l’uomo nei lavori più logoranti. Lo sviluppo tecnologico ha rivoluzionato enormemente il modo di concepire i macchinari industriali negli ultimi 50 anni, non solo in termini di design. L’innovazione robotica, nonché i processi di automazione, hanno migliorato enormemente la qualità dei prodotti, abbattendo le spese e ottimizzando i tempi, nonché aumentando le prestazioni.
Il primato italiano nel settore industriale
In questo settore l’Italia ha fatto passi da gigante affermandosi, negli ultimi anni, come leader della produzione di macchinari industriali, seconda soltanto a Germania e Cina. Una buona fetta di questa produzione è destinata all’export, e le cifre sono da capogiro se si pensa che questo settore rappresenta ben il 20% di tutto l’export italiano. L’esportazione all’estero di macchinari industriali vale da sola più della bilancia commerciale totale netta di tutto l’export Italiano: quasi 56 miliardi di dollari registrati nel 2017, con un incremento costante.
Il comparto di punta è quello delle macchine utensili, affiancate da macchine per plasmare e lavorare plastica e gomma come stampi, estrusori, stampatrici flessografiche, macchine per soffiaggio e iniezione, per formare e modellare. Insieme alla Germania, l’Italia detiene il predominio delle esportazioni complessive nel settore delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio. Infatti, stando ai dati, quasi l’80% della produzione di macchinari per l’imballaggio viene destinata al mercato estero, con una crescita annua di quasi il 7%.
L’Italia si distingue anche nella produzione di macchinari per il settore metallurgico e macchine per l’industria alimentare, bevande e tabacco. Molto richiesti anche macchinari di nicchia, destinati a settori specifici, come quelli impiegati nella lavorazione delle calzature e del cuoio.
Tra le nazioni in cui i macchinari italiani sono più richiesti spiccano Cina, Russia, Polonia, Brasile, Turchia, ma anche Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Anche diversi Paesi con un comparto industriale in via di sviluppo, come Nigeria e Indonesia, importano macchinari industriali nostrani. I motivi di tale successo sono da ravvisare nella costante ricerca dell’innovazione e nella spinta all’internazionalizzazione delle imprese, che ha determinato un impatto positivo sulle performance economico-finanziarie del mercato.
Le nuove sfide europee porteranno probabilmente l’Italia a rivedere i suoi processi produttivi, nell’ottica di incentivare la digitalizzazione e l’automatizzazione e i processi di produzione ecosostenibili. A tal fine, il Governo Italiano, con il Piano Impresa 4.0, mira a incoraggiare le politiche industriare e realizzare degli incentivi specifici per sostenere le aziende nella transizione al modello industria 4.0.